Autenticità e riservatezza
Prima di tutto: che cosa significa essere autentici?
Per definizione è il vivere nel pieno rispetto di noi stessi.
Essere autentici significa che i nostri comportamenti si allineano perfettamente con i nostri valori, con ciò in cui crediamo.
Le persone autentiche si distinguono anche per essere estremamente attente agli altri, con un senso dell'umorismo positivo che non contempla il sarcasmo. Sono persone aperte a critiche costruttive e ad imparare dagli errori che tutti commettiamo.
E dal punto di vista della riservatezza?
Sono persone che tendono a non condividere ciò che le tocca nel personale, ma piuttosto ciò che può essere di aiuto agli altri; costruiscono e mantengono una relazione con impegno, consapevoli del fatto che l'intimità, quella vera e non fittizia, va raggiunta con il giusto tempo. E parte integrante dell'essere autentici comprende anche tollerare l'ansia e i sentimenti negativi.
Non è affatto strano che tendiamo a non ricercare il contatto con le persone che ci suonano "false" o non autentiche.
Si tratta di persone che non hanno piena consapevolezza di loro stesse, rigide nelle loro convinzioni. Spesso non comprendono ciò che le spinge ad attuare determinati comportamenti così come, altrettanto spesso, tendono ad agire alla ricerca dell'approvazione degli altri, come unico modo per sentirsi valorizzate. Non hanno dunque una reale stima di sé.
Alla luce di questo possiamo vedere come le qualità comprese nel termine autenticità siano quelle che ci permettono di vivere meglio e con più positività tutto ciò che ci accade, così come a far tesoro dei nostri sbagli.
Per riassumere, essere autentici significa... Essere abbastanza coraggiosi da affrontare con coraggio quei cambiamenti che inevitabilmente avvengono nella vita. Siano essi di ordine fisico, relazionale, emotivo, sociale. Autenticità molto spesso coincide con i concetti di accettazione e tolleranza, di noi stessi e degli altri.