Quella linea sottile...
tra l'essere riservati e il condividere troppo...
Oggi parliamo degli aspetti positivi dell'essere riservati.
Sì, perché molte volte si pensa che condividere aspetti della nostra vita coincida con l'essere autentici, quando in realtà non è proprio così.
Spesso infatti si confonde l'autenticità con l'onestà: essere onesti non significa rivelare aspetti personali. Non significa rivelare i nostri segreti, più o meno profondi che siano, al mondo.
Spesso, senza nemmeno rendercene conto, utilizziamo la condivisione di aspetti personali per strumentalizzare le reazioni degli altri.
A volte, senza averne la reale intenzione, cerchiamo di manipolare gli altri nell'empatizzare con alcune situazioni personali che ci coinvolgono.
E' proprio in questi casi che la differenza tra autenticità e l'eccesso di condivisione si palesa:
quando ad esempio si condivide qualche cosa per ricevere la compassione degli altri,
oppure quando si rivelano informazioni personali per guadagnare un falso senso di intimità con l'altro,
o ancora quando, per sollevarci dall'ansia, condividiamo informazioni personali.
Essere autentici e mantenere la nostra vita privata come tale è auspicabile quanto possibile.
Anche se così semplice non sembra dal momento che i social sin dalla loro comparsa ci esortano a fare l'esatto contrario.
Ciò che c'è di positivo però in questa azione dei social, è il fatto che hanno aiutato molti di noi ad aprirsi rispetto alle problematiche che viviamo. Ad oggi risulta quindi più facile esporre ed ammettere la presenza di alcune delle nostre fragilità.