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Amore, odio e dissonanza


Oggi inizieremo con la lettura di uno spezzone del "Lamento di Arianna" di Nietzsche, ovvero quando interviene Dioniso.

Questa parte, a mio parere la più bella, ci porterà alla domanda che guiderà questo articolo fino a portarci alla "dissonanza cognitiva".

"Sii saggia, Arianna!

Hai piccole orecchie, hai le mie orecchie:

metti là dentro una saggia parola!

Non ci si deve prima odiare, se si vuole amare?

Io sono il tuo labirinto".

La riflessione interessante allora può essere...

E' possibile che amore e odio si presentino contemporaneamente?

Amore e odio sono solitamente descritti come sentimenti diametralmente opposti. Dal punto di vista psicologico invece, più che opposti, corrispondono a esperienze ben distinte e differenti, e che sono dettate da circostanze, atteggiamenti e comportamenti.

Certamente stiamo parlando di sentimenti forti in egual modo, che però risultano incompatibili dal punto di vista psicologico quando coesistono in riferimento ad un'unica persona.

La compresenza di amore e odio in realtà è piuttosto rara, mentre è più probabile che ci sia alternanza di questi sentimenti nel tempo. Ad esempio, la troviamo in situazioni di separazione, divorzio, o nelle relazione "on off" discontinue di cui abbiamo già parlato in un articolo. In tutti i casi ciò che accade ha a che fare con la cosiddetta "dissonanza cognitiva", un meccanismo per il quale i pensieri e le emozioni che si contrappongono creano un disagio, che noi cercheremo automaticamente di ridurre.

Per fare un esempio concreto che ci porta ad astrarci dal contesto di una relazione, pensa a quando hai ascoltato un fumatore addurre le sue ragioni secondo le quali vale più mantenere un comportamento di dipendenza ritenuto piacevole piuttosto che considerare e valutare i rischi per la sua salute e semplicemente smettere.

Il discorso allora suona più o meno così:

"So che fa male, ma mi piace e scelgo di fumare comunque".

La maggior parte di noi vuole aggrapparsi all'idea che le scelte fatte sono sempre e comunque buone e giustificabili o almeno fatte in buona fede, anche quando non è proprio così.

Ed ecco che riprendiamo il filo di Arianna, e ci soffermiamo su Dioniso che le intima di essere saggia.

Sì, perché questi meccanismi fatti di dissonanze per essere controllati necessitano di consapevolezza, sincerità con noi stessi e, come in tutti i casi ...di saggezza.

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