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Il "non risolto"


Moltissime volte nella mia esperienza clinica mi ritrovo a fornire consulenze individuali per i motivi più svariati, per poi, nel corso del tempo scoprire un lutto non risolto e mai elaborato.

Una perdita che è rimasta lì, a galleggiare nel nostro inconscio un giorno dopo l'altro.

Un dolore subdolo e pervasivo che permea le giornate di chi lo vive e le condiziona in maniera crescente. Perché è vero che il tempo aiuta, ma solo se i vissuti vengono adeguatamente elaborati.

In caso contrario ci si ritrova ad esperire un misto di vissuti depressivi che ci spengono.

Perdere una persona cara è una delle esperienze più devastanti che si possano attraversare nella vita: succede a tutti noi, nostro malgrado.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato come un lutto irrisolto possa portare a problematiche cardiache, ipertensione, disturbi del sistema immunitario, fino a patologie molto più gravi.

Vivere un lutto ci porta ad esperire emozioni tra loro contrastanti come rabbia, ira, tristezza, ansia, insensibilità, senso di colpa, senso di vuoto, rimpianti, rimorsi.

Ciò che influenza maggiormente la gravità del lutto è solitamente il come la persona è scomparsa.

Una morte improvvisa, ad esempio (come può essere un incidente o una morte inaspettata) risulta estremamente traumatica e può portare anche a sviluppare un disturbo post-traumatico da stress.

Elaborare un lutto significa comprendere ogni emozione e passarci attraverso, non è facile, ma ci permette di ritornare a vivere.

*Disegno di R.N.

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