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Le nostre verità


“Non scusarti mai per quello che sei. Molte persone, specialmente quelle ignoranti, ti vogliono punire per aver detto la verità, per essere stato leale e per essere te stesso. Non scusarti mai per essere stato leale o per essere anni avanti al tuo tempo. Se sei nel giusto e se lo sai, parla liberamente. Dì quello che pensi. Anche se sei l’unico rappresentante di una minoranza, la verità è ancora la verità.”

Gandhi non era blando, non era accomodante.

Parlava, ed è più attuale che mai, di ignoranza,

parla di verità.

Ne parla come se fosse qualcosa di assoluto:

la mia idea è che ognuno abbia le sue personali verità secondo la sua soggettiva esperienza del mondo.

Per soddisfare il criterio di questa affermazione credo che la verità allora si riferisca a qualcosa di rispettoso e concreto, qualcosa che possa portare ad un miglioramento, qualcosa che ci dia la possibilità di guardare la realtà in maniera nuova. Può riguardare il porre dei limiti che sono stati ignorati, e ugualmente può riguardare il toglierli qualora non fossero funzionali.

Quello di Gandhi è un monito ad esprimerci, quando sappiamo di essere nel giusto.

George Orwell analogamente diceva che più una società si allontana dalla verità, più tenderà a denigrare coloro che la esprimono.

Trovo che entrambi gli autori, seppure da punti di vista differenti, ci esortino ad avere il coraggio di portare avanti le nostre idee,

con forza, rispetto e consapevolezza.

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