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Donne, e punto.


Questo articolo sarà diverso dagli altri.

Lo sarà per certo,

perchè la tematica che andremo ad affrontare

ha a che fare con le donne e con la violenza sulle donne,

delle creature che io ho molto a cuore e per le quali nutro grande stima.

Potrei parlarvi di violenza domestica e di molestie,

ma sono certa che potrete trovare contenuti trattati in maniera esaustiva

nel web.

Quello che io posso dirvi oggi parte dal fatto che in questo periodo

sto studiando molto il femminicidio, partendo dalle cause.

Oltre che di psicologia clinica mi occupo anche di psicologia forense,

per cui trovo questa giornata particolarmente importante.

Ho scelto di focalizzarmi sulle cause e sui comportamenti che portano come conseguenza alla violenza. Tra queste, troviamo il materiale pornografico.

Credo che una sensibilizzazione su questi temi, in genere poco discussi e ampiamente e tacitamente tollerati in una società che propone modelli femminili promiscui dalla tv al cartellone pubblicitario, per finire con calendari e volantini, sia particolarmente importante.

La svalutazione e la strumentalizzazione dell'immagine femminile,

dalla pornografia più sottile e diffusa a quella più estrema

è a dir poco degradante, ma sono soprattutto le ricerche a parlare chiaro.

Ed è proprio su tali ricerche che mi baserò per il contenuto di questo articolo.

La pornografia infatti è stata collegata ad un aumento delle violenze di matrice sessuale verso le donne all'interno delle mura domestiche*.

E' stata provata l'influenza negativa di tali contenuti sugli atteggiamenti verso il sesso di maschi sia giovani che adulti.

L'esposizione a stimoli di natura pornografica aumenta l'accettazione dei cosidetti "miti dello stupro" e in generale la violenza verso le donne.

Che cosa sono i "miti dello stupro"?

Sono quelle razionalizzazioni rispetto al tema dello stupro, incluso il classico "se l'è cercata" oppure il sempreverde "se lo meritava"*.

Ci sono dei cosidetti "copioni", culturalmente trasmessi,

che supportano i comportamenti violenti quando incoraggiano l'uomo a sentirsi superiore e la donna a stare in secondo piano (e possibilmente disturbare il meno possibile).

Ci sono "copioni" secondo i quali alle figlie femmine si veicola il messaggio di non concedersi o farlo il più tardi possibile, mentre i figli maschi vengono esortati ad intrattenere relazioni sessuali quanto prima.*

C'è molto su cui riflettere,

e credo che a livello di società ci sia ancora tantissimo lavoro da fare.

Troppi cartelloni su cui non riesco a non abbassare lo sguardo,

troppi programmi tv decisamente trash che non sopporto.

Troppi uomini che si compiacciono di tali immagini,

non comprendendone il reale significato e le conseguenze.

Non tutti, per fortuna.

Troppe svalutazioni della donna e delle sue qualità.

Svalutazioni che non vanno tollerate né minimizzate,

né dalle donne, né dagli uomini.

Ho inserito questo articolo nella categoria "Cambiamenti" non a caso.

Questo è uno dei cambiamenti che vorrei vedere nella nostra società.

* Riferimenti bibliografici integrali su antisex.info

* Acquarello Alessia Frasson

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