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Piccoli o grandi pregiudizi...


Nella mia carriera universitaria, nell'ambito della psicologia sociale, ho studiato con grande interesse i processi mentali che ci portano a costruire stereotipi e pregiudizi.

Mi ha sempre incuriosito come a volte, e forse troppe volte, riusciamo a costruire delle idee preconcette che ci precludono di vedere e vivere la realtà per ciò che davvero è.

Insomma, i pregiudizi spesso ci condizionano nell'evitare situazioni e persone, togliendo quello spazio di dubbio che spesso viene vissuto come intollerante.

Sappiamo bene che la ragione per cui ricorriamo agli stereotipi è di semplificare il mondo, riducendo alcuni fatti e considerazioni a schemi più rigidi e solo apparentemente funzionali.

Per definizione infatti, gli stereotipi limitano la nostra esperienza, e a volte arrivano a fondersi con il pregiudizio vero e proprio.

Chi legge spesso i miei articoli sa però che mi piace che il focus stia sulla soluzione piuttosto che sul problema.

Dunque... Come si possono sventare questi processi mentali spesso automatici?

Invece che generalizzare e cercare di semplificare la realtà, ciò che ci accade e le idee sulle persone che incontriamo, è necessario mantenere una mente aperta e porre attenzione alle differenze individuali.

Conoscere una persona allora può richiedere sì un dispendio di energie maggiori, ma può anche darci grandi soddisfazioni e gioie inaspettate.

Anche riuscire a tollerare di essersi sbagliati nel considerare qualcuno è un punto fondamentale: le prime impressioni possono essere semplicemente ... prime impressioni.

Può davvero sorprenderci come lasciare uno spazio ai tanti punti di domanda possa portarci a vivere appieno le persone che ci circondano.

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