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Quel senso di "fatigue"


Una delle affermazioni che più spesso mi sento ripetere in questo periodo è:

"Sono sempre stanco! Eppure non faccio più di tanto... Ma sono più stanco di prima!"

La stanchezza non è causata solo dal "fare", ma anche da tutto ciò che pertiene all'attività mentale e psicologica, quella che in inglese è denominata "fatigue".

In questo periodo, è innegabile la presenza di stress e ansia, per qualcuno a livelli più bassi, per qualcuno a livelli più alti.

Nulla di cui sentirsi in colpa in questo momento storico, ma un aspetto da tenere sotto controllo.

In questo periodo sono molto diffuse anche difficoltà di addormentamento così come risvegli notturni che impediscono di esperire un sonno di qualità. Anche questi sono segnali che dobbiamo tenere in considerazione.

Se non ci rendiamo consapevoli dell'eventuale stanchezza mentale, essa può sfociare in apatia, ovvero in quello stato in incapacità di interessarci alla vita, il cosiddetto "freeze", ovvero quel "cristallizzarsi", "congelarsi" a causa dei momenti di incertezza e ansia che viviamo.

Allora come possiamo ritrovare le nostre energie mentali?

Come in molti altri casi, ci vengono in aiuto l'autodisciplina e le buone abitudini.

Porci degli obiettivi e perseguirli è ora più necessario che mai.

E soprattutto, è possibile.

Per rompere il circolo vizioso verso l'apatia ad esempio, l'esercizio fisico è una delle strategie che ci aiuta di più: la stanchezza fisica che ne deriva in realtà riduce quel senso di "fatigue", e aiuta anche per tutte le problematiche correlate al sonno.

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