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Quando l'autunno e l'inverno hanno un impatto


Secondo i diversi studi ci sono persone più sensibili e vulnerabili al cambiamento stagionale.

Quando i vissuti di tristezza, irritabilità, pianti frequenti, perdita di motivazione, (per citare solo alcuni sintomi) hanno un impatto sulla vita sociale e lavorativa e siano ricorrenti per almeno due stagioni, si parla di disturbo affettivo stagionale (SAD - Seasonal Affective Disorder), che ricorre soprattutto nelle stagioni autunnali e invernali. Spesso questi vissuti rappresentano la componente stagionale di una depressione clinica o del disturbo bipolare.

La depressione si differenzia dal disturbo affettivo stagionale per la sintomatologia che presenta.

Dove nella depressione troviamo mancanza di appetito, difficoltà del sonno e dell'addormentamento e perdita di peso, quando parliamo di disturbo affettivo stagionale collegato all'autunno e all'inverno troviamo i sintomi opposti, con un aumento dell'appetito, aumento del sonno e conseguente aumento del peso.

In alcuni casi può aiutare una terapia farmacologica, in altri la cosiddetta "Light Therapy" o terapia della luce. In ogni caso va associato un percoso terapeutico verbale che includa tecniche di rilassamento, tecniche per la gestione dei sintomi e soprattutto per la gestione dello stress, poiché gli eventi stressanti possono esacerbare notevolmente i sintomi.

Per la mia esperienza professionale nelle forme depressive la cosa più importante è quella di comprendere come i vissuti negativi si inneschino, da cosa vengano mantenuti e che cosa li possa far peggiorare. Solo da questi presupposti si possono ricavare delle strategie adatte ad ogni persona per prevenire e gestire quei vissuti di tristezza che il più delle volte nemmeno i pazienti quando arrivano in terapia sanno spiegare.

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